I campioni trattati sono stati ripetutamente indagati presso l’Università di Siena, per certificare la completa scomparsa di tutte le fibre di amianto. Le indagini sono state condotte su grandi campioni e su frammenti selezionati, corrispondenti alle fibre originali (sia di crisotilo che di anfibolo). Le tecniche analitiche hanno incluso XRPD e SEM combinate con la spettrometria a dispersione di energia (di seguito EDS) su frammenti selezionati e su sezioni petrografiche scoperte e lucidate. Inoltre, i frammenti delle fibre di amianto originali sono stati analizzati anche mediante TEM-EDS.

In base ai risultati complessivi, il materiale prodotto è formato principalmente da larnite Ca2SiO4 (come fase cristallina principale), olivina minore (Mg,Fe)2SiO4 e abbondante materiale amorfo con composizione silicatica. La composizione chimica approssimativa dell’inerte è MgO 5-8, Al2O3 8-12, SiO2 25-32, CaO 45-57, FeO 3-5 (intervalli espressi come percentuali in peso di ossidi, wt.%).

Indagini mirate sul crisotilo originale (varietà fibrosa di serpentino) e sulla crocidolite (l’amianto blu tipicamente utilizzato nelle miscele di Eternit e corrispondente alla Mg-riebeckite fibrosa) hanno dimostrato inequivocabilmente l’assoluta efficacia del processo di inertizzazione. In particolare, le fibre originali di crisotilo sono sostituite da nanocristalli di forsterite (Mg2SiO4), da rari nanocristalli di enstatite (Mg2Si2O6, rilevati solo al TEM) e da vetro ricco di silice. Le fibre originali di crocidolite sono sostituite da ematite (Fe2O3), cristobalite (SiO2) e vetro ricco di silice.