Nonostante l’ormai trentennale messa al bando, l’amianto e i rifiuti contenenti amianto (RCA), tra cui le lastre in fibrocemento note come Eternit®, rappresentano ancora un’emergenza in Italia e in Europa. Il pericolo resta alto a causa dei ben noti effetti cancerogeni delle fibre di amianto, che possono essere disperse nell’aria e inalate.
Secondo il Dossier Legambiente dell’aprile 2018, basato su indagini regionali italiane, in Italia ci sono ancora 58 milioni di m2 di coperture in fibrocemento, sia in siti industriali che in edifici pubblici.
In base alla normativa dedicata, gli RCA devono essere adeguatamente gestiti con operazioni di isolamento, incapsulamento o rimozione, e previo lo stoccaggio in discariche controllate. Secondo il rapporto ISPRA 2018 n. 285 sui rifiuti pericolosi, in Italia esistono solo 21 discariche controllate per lo smaltimento definitivo dei rifiuti contenenti amianto, ma più di 300 siti di stoccaggio temporaneo, per cui enormi quantità di ACW vengono di fatto trasferite ogni anno in discariche estere (ad esempio in Germania).
La migliore alternativa è l’inertizzazione definitiva degli RCA attraverso trattamenti termici, termochimici e/o termo-meccanici, ma nonostante il grande impegno profuso dalla comunità scientifica e la disponibilità di centinaia di brevetti per l’inertizzazione e il riutilizzo dell’amianto, esiste un solo impianto di inertizzazione funzionante in tutta Europa. Questa apparente lacuna è dovuta ai costi elevati del processo di inertizzazione dell’amianto che, in quasi tutti i brevetti esistenti, richiede temperature di lavorazione elevate (superiori a 1000°C) per intervalli di tempo prolungati (dell’ordine delle decine di ore), che sollevano gravi problemi di costi e sostenibilità.
A differenza dei processi utilizzati finora, la tecnologia A-FIRE (brevetto n. 25588/17) permette di inertizzare gli RCA in poche decine di minuti, abbattendo drasticamente i costi di trasformazione.
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