Il Problema

Gestire i rifiuti contenenti amianto

La scoperta della relazione tra l’inalazione di fibre di amianto e l’insorgenza di alcune malattie polmonari ha portato, con la legge 257 del 1992, alla messa al bando di tutti i materiali contenenti tali fibre. Ma cosa fare con MCA ed RCA (materiali e rifiuti contenenti amianto)?

Le soluzioni comunemente adottate sono l’incapsulamento ed il confinamento dei MCA: tuttavia, in questi casi non si ha una effettiva eliminazione delle fibre di amianto, che rimangono, seppure “isolate”, nell’ambiente da bonificare. L’alternativa più definitiva è rappresentata dalla rimozione controllata del MCA, consentendo quindi la completa e definitiva bonifica del sito. Ma questo tipo di soluzione apre il campo a nuove domande: cosa fare dei rifiuti contenenti amianto (RCA)? Dove li mettiamo? Le attuali discariche italiane sono in grado di ospitare tutti i RCA attuali e futuri?

Smaltire l’amianto oggi

In Italia esistono attualmente 19 discariche per RCA, nelle quali sono state conferite 249 mila tonnellate di rifiuti con amianto (ISPRA, 2021 dati relativi al 2019). Sul territorio nazionale sono ancora presenti 58 milioni di metri quadri di coperture tipo Eternit® (Legambiente, 2018). I RCA derivanti dalla completa rimozione di tali quantità non potrebbero trovare collocazione nelle attuali discariche e già adesso buona parte dei nostri RCA vengono esportati all’estero (con costi elevati). In altre parole, il conferimento in discariche controllate non è una soluzione a lungo sostenibile. 

La questione ambientale e quella economica

Per gestire gli RCA occorre dotarsi di impianti per lo stoccaggio e la conservazione, strutture che è sempre più difficile costruire: la crescente coscienza ambientale delle comunità locali rende difficile l’individuazione di siti adatti. L’alternativa è destinarli a siti esteri, operazione che però pone problemi di costi. In sostanza, i processi di rimozione, stoccaggio e isolamento degli RCA attualmente messi in pratica, oltre a non eliminare i pericoli derivanti dalla tossicità dell’amianto, risultano costosi.

La soluzione ideale sarebbe rendere l’amianto non nocivo, attraverso un processo chiamato inertizzazione.